La persona anziana che vive soprattutto in casa, o è ospite di una casa di riposo, tende a diminuire l’utilizzo delle proprie facoltà mentali, soprattutto quando un certo livello di demenza, la presenza di determinati problemi di salute o problematiche di deambulazione la privano di autonomia nello spostarsi e nell’interagire con gli altri.
Con i recenti studi si è appreso che quanto viene perso, anche se dovuto a demenza, può essere in parte recuperato. Ovviamente ogni caso è a sé e dipende molto anche dal tipo e dalla gravità di demenza che sta sviluppando il soggetto.
In generale, però, è ormai consolidato che sollecitare le abilità mentali dell’anziano aiuta a farle permanere più a lungo e a migliorare le proprie performances cognitive.
Esercizi di ginnastica mentale
In commercio esistono vari libri per la ginnastica mentale, l’aspetto essenziale è sempre, però, quello di mantenere attivi gli anziani ma di non vicariali.
Qualsiasi cosa intendiamo fare, esercizi di memoria, giochi con le carte, copiatura di forme o altro ancora, ricordiamoci sempre di non sostituirci all’anziano e di non fargli fare sempre le stesse attività.
A volte pensiamo che se l’anziano non riesce a far qualcosa dobbiamo farlo noi per lui, almeno in parte, perché temiamo che si possa sentire incapace; in realtà, noi gli stiamo confermando che da solo non ce la può fare e lo abituiamo a chiedere aiuto anziché agire autonomamente.
Ciò non significa stare fermi e muti nell’attesa di una sua risposta, ma, nel caso, sollecitarlo attraverso strategie che lo aiutino a ricordare meglio o a fare meglio da solo.
Esempio 1: colorare un disegno
Per esempio, se chiedo all’anziano di colorarmi un disegno e lui afferma di non sapere come fare, io gli posso far scegliere alcuni colori che gli piacciono e poi mettere un segno con quel colore nella parte da colorare; in questo modo egli colorerà più sicuro e nello stesso tempo non si sentirà vicariato.
Esempio 2: gli esercizi di fluenza verbale
Un esercizio di fluenza verbale si bassa sul far elencare più parole possibili che iniziano con una stessa lettera alfabetica.
“Dimmi/scrivi tutte le parole che ti vengono in mente che iniziano con la lettera F”
Quando succede che l’anziano si ferma perché non ricorda più altre parole, si può cercare di stimolarlo ricordandogli le varie categorie da cui può attingere altre parole (“Ci sono anche i nomi di persona che iniziano con questa lettera” oppure “Ci sono anche i nomi di città”) e poi utilizzare degli aiuti che stimolino la memoria semantica come per esempio: “Con questa lettera inizia anche il mestiere dove si lavora con il legno” oppure “Con questa lettera inizia il nome della nazione che ha per capitale Parigi”.
Focalizzare i progressi cognitivi
E’ molto più importante, a livello di progressi cognitivi, che l’anziano trovi anche soltanto tre parole, ma da solo o stimolato, rispetto a che ne dica cinque perché tre gliene abbiamo dette noi. La volta successiva magari ne dirà una o due in più e questo per lui sarà molto importante, diversamente, se vicariato, sarà più probabile che si impigrisca mentalmente sapendo che se non ricorda poi ci siete voi che lo compensate.
Ti capita di interagire con l’anziano aggressivo?
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Libri
- Attività di animazione con gli anziani. Stimolare la abilità cognitive e socio-relazionali nella terza età Pedrinelli Carrara Laura Ed. Erickson Trento 2013
- Una mente attiva. Percorsi di stimolazione cognitiva per la terza età Pedrinelli Carrara Laura Ed. Erickson Trento 2015
- Allenamento cognitivo a circuito Training per il potenziamento delle abilità intellettive in adulti e anziani Pedrinelli Carrara Laura Ed. Erickson Trento 2018
Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it