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Nel secolo scorso la convivenza è passata dall’essere esclusività di una vita matrimoniale a divenire il lasso di tempo che anticipava il matrimonio fino ad avere una propria identità, a divenire una scelta alternativa alla vita coniugale, anche in presenza di figli.
Oggi, convivere è visto anche nella sua temporaneità, nel suo poter essere un periodo di conoscenza e di condivisione, magari anche soltanto per pochi mesi. Per esempio, vivere nello stesso appartamento durante gli studi universitari è una scelta per diverse coppie che ancora non pensano al proprio futuro sentimentale.
Se per alcuni la convivenza è un modo di arricchire la propria vita, di vivere più felici o di non sentirsi soli, per altri invece può essere motivo di panico.
PERCHE’ ABBIAMO PAURA DI CONVIVERE?
Ci sono diversi motivi per cui una persona può aver paura di convivere con la sua dolce metà, analizziamone alcuni.
1. La paura di perdere i propri spazi vitali
Questo tipo di paura si sviluppa principalmente nelle persone che hanno vissuto in famiglie numerose oppure che dovevano condividere la loro stanza e non avevano spazi propri, luoghi e/o oggetti personali riconosciuti come loro esclusività. Dal momento in cui questi individui iniziano a vivere da soli trovano il piacere di poter seguire i propri tempi, i propri gusti, il proprio e unico volere personale e il pensare di convivere con il partner può suscitare in loro la paura di perdere per sempre i vantaggi raggiunti o di non viverli ancora quanto vorrebbero.
2. La paura di essere “gestiti”
Alcuni genitori hanno grandi difficoltà a separare la propria immagine da quella dei figli e spesso sono troppo presenti con loro. Nella convivenza, la persona ha paura di rivivere col partner lo stesso rapporto che aveva in casa col genitore, quindi di essere “gestito”, di dover cedere di sovente a compromessi, invece di ritrovarsi in una convivenza alla pari.
3. La paura di fare la scelta sbagliata
Vivere insieme significa assumersi la responsabilità economica di una vita comune che richiede un appartamento (comprato, regalato o in affitto), dei mobili e molte spese “vive” come le bollette, il condominio, il cibo e altro ancora.
Allo stesso tempo, una volta impostata una vita a due può essere increscioso tornare indietro, ci può essere la paura del giudizio degli altri, dove spesso il giudizio più feroce invece è il proprio.
4. La paura di soffrire o di far soffrire l’altro
Si può temere di non andare abbastanza d’accordo o di doversi lasciare recando così sofferenza all’altro e/o a se stessi. La convivenza diviene così sinonimo di degrado per la coppia, diviene quel cambiamento che porta in crisi i due partner poiché si sperimentano in una vita in comune a cui non sono abituati, con problemi nuovi che producono sempre nuove crepe al rapporto invece che rafforzarlo.
A volte, in persone che hanno avuto una coppia di genitori molto conflittuale, può svilupparsi un’idea negativa del matrimonio e della convivenza.
5. La paura di perdere la propria libertà quotidiana
Questo tipo di paura è più facilmente riscontrabile in persone che per anni hanno vissuto da sole e che quindi hanno coltivato le loro passioni e le loro abitudini casalinghe.
L’ingresso del partner in casa in modo continuativo viene visto come minante la loro privacy, la loro quotidianità. Di fatto, più si avanza con gli anni e più si creano delle abitudini che sono sempre più difficili da perdere.
Se per esempio si ama stare in casa in silenzio e il partner preferisce sempre la televisione accesa, si preferisce alzarsi tardi mentre il partner si sveglia presto, si tende ad essere precisi mentre l’altro è disordinato si vedrà la convivenza come una “invasione barbarica” alla propria serena quotidianità.
COME POSSIAMO GESTIRE LA PAURA DELLA CONVIVENZA?
Per gestire la paura della convivenza dobbiamo prima capire da dove nasce questa paura e perché ci blocca, in base alle diverse paure appena analizzate possiamo reagire di conseguenza, vediamo come:
1. Paura di perdere i propri spazi vitali
E’ basilare che in ogni coppia permangano i propri spazi vitali, pensare di vivere tutte le esperienze assieme è l’atteggiamento che più di tutti è responsabile della fine dei rapporti sentimentali. Stare sempre insieme è la stessa cosa che trascurarsi, “il troppo stroppia” in ogni senso!! Non perdete l’abitudine di fare la passeggiata con gli amici, di fare le vacanze senza il/la partner oltre che insieme. Se fate palestra, non c’è bisogno che coinvolgete anche il/la partner.
E’ basilare che vi lasciate degli interessi personali e che poi abbiate degli interessi in comune. Ovviamente, visto che già gli impegni lavorativi vi portano, in molti casi, lontano dal partner, è importante che il tempo da passare insieme sia maggiore di quello che passerete per conto vostro, ma non trascurate mai i vostri spazi personali!!
La coppia ha bisogno di respirare, di poter sentire la mancanza dell’altro/a, di sognare che l’altro/a ci sia quando non c’è, di non vivere delle frustrazioni perché si ama sciare e all’altro/a non piace (per esempio). Sono quegli aspetti a cui inizialmente ci si priva senza problemi, ma che poi col tempo pesano enormemente, solo che ci si accorge troppo tardi.
2. La paura di essere “gestiti”
Non troviamoci un/una partner uguale al nostro genitore ultra esigente, ma se proprio non ne possiamo fare a meno, ricordiamoci che il partner è un nostro pari e nessuno può obbligarci a fare nulla che non vogliamo se ci ama davvero.
Nella maggior parte dei casi, le persone che tendono a controllare il proprio amato o la propria amata sono persone insicure, che non si fidano dell’altro perché non credono abbastanza in se stesse, anche se manifestano una grande sicurezza. Questa sicurezza generalmente è pura arroganza che serve a nascondere la grande insicurezza di sé.
Siamo noi che diamo agli altri il potere di controllarci, se l’altro ci ama davvero deve aver fiducia in noi, altrimenti sarà il caso di aspettare ancora un po’ prima di convivere!!
3. La paura di fare la scelta sbagliata
Quando abbiamo così tanta paura del giudizio non ci sarà nulla che faremo a cuor leggero. Sarebbe il caso di renderci conto di quanto siamo i più feroci critici di noi stessi e che le persone, in realtà, non sono tutte così prese da noi e dalla nostra vita da farne il loro principale interesse.
Se la paura del giudizio ci blocca così tanto, forse è il caso di confrontarci con uno psicologo che possa aiutarci ad avere più fiducia in noi stessi.
4. La paura di soffrire o di far soffrire l’altro
I cambiamenti possono indurci ansie inaspettate, la convivenza è un grande cambiamento, ma non è nulla di immutabile. Se l’altro ci vuole bene i problemi che si incontreranno non saranno che occasioni per rendere la coppia più salda.
Se, al contrario, la convivenza porterà sempre più distacco, allora sarà il caso di rivedere le proprie scelte, del resto siamo persone adulte e sappiamo bene che ci scegliamo ogni giorno oltre al fatto che si potranno valutare anche nuove soluzioni che al momento sono impensabili.
5. La paura di perdere la propria libertà quotidiana
Spesso, la libertà che si teme di perdere è solo un’utopia.
La libertà non consiste nel poter mangiare a quell’ora invece che ad un’altra. La libertà è molto di più.
Se siamo ancorati alle nostre abitudini e non vogliamo perderle possiamo parlarne col partner per valutare cosa possono fare due persone adulte che si amano per riuscire a convivere in modo sereno e rispettoso dell’altro.
Se la nostra paura è così tanto grande, allora dobbiamo chiederci quanto davvero siamo innamorati oppure se è il caso di aspettare ancora e di trovare un rimedio temporaneo come quello della convivenza nel fine settimana.
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it