
Se vogliamo che le regole vengano seguite è bene che evitiamo di far notare ai nostri figli come sono maleducati quando non le rispettano, per questo c’è la punizione prevista che attuiamo in quel momento, come previsto in caso di mancanza del dato comportamento pattuito.
Al contrario, è importante che evidenziamo i comportamenti positivi, cioè quando i ragazzi seguono le regole. In questo caso si può parlare di rinforzo positivo.
Che cosa è il rinforzo?
Il rinforzo è un evento che conserva o aumenta la probabilità che il comportamento desiderato si ripresenti.
Il rinforzo positivo consiste nel far seguire una conseguenza positiva a un comportamento giusto emesso spontaneamente. Un esempio sono le lodi, il bel voto, comprargli le figurine se si è comportato bene (non prima). Il rinforzo positivo agisce tanto meglio quanto è vissuto come meritato.
Il rinforzo negativo consiste nel togliere uno stimolo avverso, cosi dà per eliminare o attenuare un comportamento sgradito.
Es. se il bambino non è contento di stare dal dentista possiamo dirgli che se sarà accondiscendente uscirà prima. In questo caso abbiamo effettuato un rinforzo negativo, cioè lui sa che se si comporterà bene lo stimolo sgradevole sarà minore.
Di fatto, bisogna sempre far riferimento a ciò che sia gradevole o sgradevole per i figli e non per i genitori.
Rinforzare i bimbi difficili, iperattivi, sembra impossibile, in realtà va fatto nei rari momenti di calma. In questi istanti fargli notare in modo positivo che è seduto, è davvero tanto importante. Allo stesso modo con un bimbo provocatorio, attendere quando ci parla in modo gentile e sottolineare che quando è così si è contenti di parlare con lui (senza aggiungere altro).
Perché è importante il rinforzo?
E’ importante comprendere che se noi focalizziamo i figli solo o soprattutto quando non fanno qualcosa o la fanno sbagliata, perché quando sono bravi va bene così, trasmettiamo loro di vederli principalmente in modo negativo; perché ci accorgiamo di loro solo quando sbagliano. Quindi, se vogliono le nostre attenzioni, poi sanno subito come fare, cioè col comportamento sbagliato.
Purtroppo, per la mente di un bambino, e spesso anche di uno molto più cresciuto, è più importante l’attenzione del proprio genitore, anche se attraverso la rabbia, che l’indifferenza (non reale, ma percepita come tale).
Spesso il comportamento avverso del figlio sviluppa nel genitore un maggior controllo, una più facile irritabilità (lo sgrida di più) e tutto ciò si traduce agli occhi del figlio, in modo inconsapevole ma psicologicamente efficace, come una maggior attenzione e presenza.
Se invece sottolineiamo il comportamento positivo, rimandiamo al figlio che gli diamo la nostra attenzione, il nostro affetto, soprattutto quando attua giusti comportamenti. Creiamo così dei buoni presupposti per la sua autostima, perché riceve informazioni sul fatto che è bravo se vuole, e che notiamo quando si comporta bene e lo riconosciamo. Ciò significa che lui attira la nostra attenzione quando si comporta bene, quando segue le regole e non il contrario.
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Riferimenti bibliografici
(a) R.A. Fabio – Genitori positivi, figli forti – Ed. Erickson 2003
Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it
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