
Spesso si sente parlare di persone che non vogliono crescere mai o di soggetti adulti che si comportano ancora come fossero adolescenti.
In realtà, ci sono molte persone che, pur portando avanti la loro vita professionale in modo maturo, hanno ancora un lato della personalità adolescenziale.
In altri casi, anche dal punto di vista lavorativo non si è raggiunta una maturità professionale.
Chi sono gli adulti-adolescenti?
Sono persone che solitamente hanno dai circa 35 ai circa 55 anni, ma possono ricoprire anche età più mature, che mantengono uno stile di vita o un approccio sentimentale simile a quello consueto per un’età molto più giovane.
Quali sono gli aspetti di personalità più frequenti degli adulti-adolescenti?
In molti casi, la persona che manifesta una mancata maturità, a livello sentimentale o professionale o più in generale, tende a:
- Sentirsi oppressa se non fa ciò che desidera e questo la porta a ricercare una libertà spesso illusoria.
- Essere egocentrata e egoista.
- Essere poco empatica oppure empatica ma senza coinvolgersi attivamente più di tanto.
- Cercare continuamente il divertimento.
- Rifuggire dai problemi e dalle regole.
- Evitare le responsabilità.
Quali sono i comportamenti che possiamo ritrovare negli adulti-adolescenti?
Si tratta di comportamenti tipici dell’adolescenza, o comunque di un’età molto più giovane, come:
- Ricalcare gli stessi divertimenti dei ragazzi. Un esempio è frequentare i locali notturni con un atteggiamento da teenager.
- Vestirsi con la stessa moda dei ragazzini.
- Intrecciare relazioni sentimentali occasionali, specialmente con partner molto più giovani.
- Rifuggire da relazioni sentimentali che potrebbero comportare troppe responsabilità.
- Non riconoscere l’autorità, soprattutto a livello lavorativo (quando la persona è immatura anche a livello professionale).
Perché la persona rimane ancorata all’adolescenza?
Può succedere sia che la persona rimanga sempre con una base di personalità adolescenziale, sia che ad un certo punto della vita ritorni adolescente, almeno per alcuni aspetti.
I motivi dell’immaturità possono essere diversi, più frequentemente può succedere che:
- Per ragioni che riguardano la storia del soggetto, non si sia mai potuta vivere appieno l’adolescenza. La nascita di un figlio in giovane età, la perdita di un genitore, sono solo due esempi di situazioni che possono limitare il viversi in modo spontaneo e totale l’infanzia e/o l’adolescenza. Ad un certo momento della vita, l’individuo può sentire l’esigenza di provare quelle situazioni e quelle emozioni che gli sono mancate.
- Un evento fortemente traumatico può aver bloccato lo sviluppo psicoaffettivo del soggetto.
- Determinati avvenimenti negativi ripetuti nel tempo come umiliazioni, vuoti affettivi, privazioni possono anch’essi ripercuotersi portando l’individuo a crescere troppo in fretta e, a volte, a non crescere su alcuni aspetti caratteriali.
- L’iperprotezione, la persona è stata sempre trattata in famiglia come un bimbo piccolo. Ciò può produrre la paura di crescere, di prendere delle responsabilità su cui il soggetto non si sente ancora pronto.
- La paura di invecchiare. Il valicare, un certo step di età, solitamente i quaranta, i cinquanta o i sessanta anni, può avere una ripercussione emotiva talmente forte e profonda da portare la persona a tentare di rinnegare la propria età anagrafica cercando di provare al mondo e, soprattutto, a se stessa che è ancora giovane. Per farlo, ha bisogno di rivivere quelle situazioni che ha sperimentato da ragazzino/a. Riprovando le “stesse” emozioni il soggetto si sente ancora giovane e vivo e ciò lo illude di poter gestire il suo orologio biologico.
Si può crescere o si deve crescere?
Quando una persona si rende conto di essere un adulto-adolescente sta già facendo il primo passo per riarmonizzarsi con la sua età cronologia.
Il livello di maturità da raggiungere dipende dal soggetto. Non esiste una legge psicologica per cui si deve essere per forza maturi al 100%.
In ognuno di noi è giusto che ci sia una parte adulta (razionale, armonica, affidabile, concreta), una parte genitoriale (accudente, che riconosce le regole, tutelante) e una parte bambina (più istintiva, più giocosa, più superficiale). È fondamentale, però, trovare un equilibrio fra l’alternanza di queste parti, il preponderare di una parte continuativamente può essere disfunzionale.
Come posso capire se sono un adulto-adolescente?
È importante che osservi te stesso, le persone con cui ti relazioni, il tuo ambiente di vita e lavorativo. Leggendo questo articolo hai potuto comprendere se ci sono dei comportamenti o dei lati del carattere dell’adulto-adolescente in cui ti ritrovi oppure no.
Se hai dei dubbi puoi richiedere una consulenza con un professionista, potrà aiutarti a osservarti con più obiettività e completezza. Se hai bisogno, potrà aiutarti a trovare una maggior armonia nelle relazioni interpersonali e una crescita personale e/o professionale.
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
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