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L’importanza della respirazione (con esercizio da svolgere e audio dell’articolo)

L’importanza della respirazione (con esercizio da svolgere e audio dell'articolo)

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La respirazione è un’attività fisiologica che facciamo spontaneamente e di continuo, che possiamo gestire e che è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Essa serve per diverse funzioni vitali, fra queste l’invio di ossigeno ai nostri tessuti compresi quelli del nostro cervello.

Siccome l’atto di inspirare ed espirare è spontaneo, spesso sottostimiamo questa funzione fisiologica non rendendoci conto appieno della sua importanza e del fatto che, in molti casi, non l’attuiamo nel modo più congruo.

Di fatto, può succedere che:

  • tendiamo a respirare con la parte alta dei polmoni,
  • inspiriamo poca aria, possiamo trovarci a espirare molta meno aria di quella che facciamo entrare,
  • possiamo avere dei momenti di apnea,
  • possiamo non avere un respiro fluido perché l’aria, quando respiriamo in modo più profondo, si interrompe una o più volte durante il tragitto.
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Perché è importante respirare bene?

Respirare bene è importante per vari motivi, fra cui:

  1. La piena ossigenazione dei nostri tessuti e del cervello. L’ossigeno incamerato dai polmoni viene portato dal sangue in tutto il nostro corpo, ed è utile per convertire il glucosio in energia che serva a rimuovere le tossine.
  2. La stimolazione del sistema linfatico.
  3. La gestione delle situazioni di dolore fisico e/o psicologico.
  4. Ottenere un buon rilassamento psicofisico e  gestire lo stress, quando viene abbinata a tecniche di respirazione.

Come le emozioni influenzano il respiro?

Il respiro muta in base alle emozioni che stiamo provando perché è da esse influenzato. Vediamo di seguito alcuni esempi:

Respirazione e paura: quando ci spaventiamo tendiamo a immettere molta aria e a emetterne meno. Inoltre, tendiamo a respirare di più con la parte alta del torace, alzando così automaticamente le spalle, invece che a pieni polmoni.

Respirazione e ansia: anche l’ansia tende a romperci il respiro, facendoci incamerare aria continuamente e facendoci espirare poco. Ciò significa che non effettuiamo una respirazione completa, che i nostri polmoni non incamerano pienamente l’aria e che molta aria rimane ferma internamente.

Respirazione e serenità: l’emozione di serenità ci permette di mantenere regolare la nostra respirazione e di inspirare ed espirare in maniera più profonda.

Respirazione e rabbia: quando ci arrabbiamo, invece, tendiamo a incamerare molta aria in modo veloce e ad emettere aria in modo lento e a volte sibilante.

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Perché ci sono persone che respirano male?

Perché determinati vissuti psicologici collegati a emozioni intense provate in modo prolungato o certe abitudini viziate possono aver innescato in maniera inconscia uno schema di respirazione alterato.

Se la nostra infanzia è stata vissuta provando continue emozioni di rabbia e impotenza la nostra respirazione si sarà impostata automaticamente a farci inspirare ed espirare in modo incongruo, teso e superficiale.

Allo stesso tempo, periodi di forte stress possono alterare il nostro ritmo respiratorio portandoci a respirare in modo ansioso e agitato, con momenti di apnea.

Se ad esempio, nella vita abbiamo vissuto diverse situazioni di paura e spavento, è probabile che col tempo si sia anche sviluppato inconsciamente un modo di respirare ansioso, teso e superficiale.

Anche problematiche posturali possono incidere sullo schema respiratorio, sia a livello cosciente che inconsapevole.


Le emozioni influenzano il respiro

Il modo di respirare influenza le emozioni


Un esercizio per migliorare la respirazione

Una volta impostato un certo schema respiratorio è difficile variarlo per sempre, soprattutto in persone adulte.

Però si può lavorare per:

  1. Ottenere momenti compensatori. Nel caso in cui tendiamo a respirare sempre con la parte alta del torace, darci del tempo ogni giorno, anche solo 10 minuti, per respirare in modo più appropriato può ridare all’organismo parte di quell’ossigeno mancante.
  2. Cambiare lo stato emotivo di base e quindi ottenere una respirazione più corretta e continuativa. Se, attraverso le respirazioni allento le tensioni, che mi rendono più superficiale e frenetico il respiro, automaticamente tenderò a respirare in modo più lento e profondo anche quando non faccio l’esercizio.

Esercizio di respirazione

  1. Trovare un luogo tranquillo, dove si è certi che per quei 10 minuti non si verrà distratti o interrotti.
  2. Spegnere il telefonino e altre fonti che possono attivarsi e disturbare. Per 10 minuti non cadrà il mondo se vi assentate!
  3. Sedetevi comodi, facendo in modo che la schiena non sia ricurva, ma eretta, che le gambe e le braccia non siano incrociate, che il collo non sia tropo piegato in avanti o in dietro (dovrebbe fare una lieve piegatura in avanti per permettere al respiro di muoversi più liberamente).
  4. Cercate di tenere i muscoli rilassati, non in tensione.
  5. Socchiudete gli occhi per potervi rilassare meglio durante la respirazione. Se questo vi comporta disagio lasciateli aperti, ma morbidi, non spalancati.
  6. Iniziate a inspirare in modo profondo, contate mentalmente e lentamente fino a 4 o a 6 secondi mantenendo la concentrazione sull’aria che sentite entrare dal naso fino ai poloni. Potete aiutarvi contando mentalmente e lentamente 1001 – 1002 – 1003 ecc. in questo modo, ogni conteggio comporta circa 1 secondo.
  7. Fate una sosta al respiro di circa 4-6 secondi.
  8. Espirate l’aria per circa 4-6 secondi in modo lento e profondo. Anche in questa fase, cercate di fare attenzione al respiro e a concentravi su di esso sentendo che dall’interno del corpo fuoriesce fino al naso.
  9. Fate una sosta al respiro di circa 4-6 secondi.
  10. Ricominciate a inspirare in modo profondo e lento per circa 4 o 6 secondi e andate avanti così per circa 10 minuti o fino a quando vi sentite di farlo.

 

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L’ esercizio di respirazione descritto in questo articolo fa parte degli esercizi presenti nel libro, disponibile anche come Ebook, Quattro passi per volersi bene: tecniche per migliorare il proprio benessere psicologico  di Laura Pedrinelli carrara – Streetlib 


Note:

  1. Potete iniziare con 5 minuti e poi aumentare nelle volte seguenti. Ho dato un tempo standard di 10 minuti, ma potete prolungarlo; non vi farà altro che bene!
  2. La sosta nella respirazione è importante per evitare di incamerare troppo ossigeno e avere dei giramenti di testa. Se vi gira la testa fermatevi, significa che non siete abituati a tutto quell’ossigeno e che quindi ne avete davvero bisogno. Lasciate stare per quel giorno e riprendere il giorno dopo, magari abbreviando il tempo globale. Per esempio, se dopo quatto respirazioni sentite girare la testa, smettete subito e la volta successiva fatene soltanto tre, ma fatte bene. Andate avanti così per una settimana e poi passate a quattro e così via, di settimana in settimana.
  3. cercare di mantenere lo stesso tempo per ogni atto respiratorio, se sentite che il tempo di 4 secondi è quello al momento più consono per inspirare, utilizzare i 4 secondi anche per espirare in modo da cercare il più possibile di incamerare ed espellere la stessa quantità di aria.
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Respirazione e rilassamento

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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
formata in psicologia del Benessere e in Psicosomatica integrata
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

pedrinellicarraralaura@gmail.com

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