
La solitudine sociale riguarda tutte quelle situazioni nelle quali la persona si sente emarginata o distanziata, esclusa o etichettata nel suo ambiente di vita.
Un individuo può sentirsi solo perché diverso culturalmente dagli altri, quindi trova difficoltà nel confrontarsi e nel condividere le regole della propria cultura. Per questo motivo cercherà persone più affini a lui perché comunque con loro si sentirà meno solo. Ci sono molte persone che si sentono particolarmente legate alla propria cultura e a volte, se ne rendono conto solo quando la cambiano. Questo non è un limite, nessuno afferma che bisogna evitare le altre culture, anzi, è bello conoscerle, ma la propria cultura è quel valore che rappresenta le proprie origini, la propria terra, i propri avi, la propria storia e a cui siamo spesso particolarmente legati.
In altri casi la persona si sente sola perché fa parte di un ceto sociale svantaggiato e quindi si sente poco compresa dalle altre persone e in un certo modo emarginata.
Ci sono poi situazioni in cui si prova solitudine a causa di differenze fisiche o comportamentali.
E’ sempre importante capire l’oggettività della situazione nella quale proviamo solitudine sociale, a volte siamo noi che ci autoescludiamo, altre volte assumiamo senza accorgerci una atteggiamento più freddo o distaccato o provocatorio che si ripercuote nel comportamento di chi abbiamo di fronte, per fare un esempio, se entro in un negozio pensando già che la commessa mi giudicherà in modo negativo e mi servirà con mal voglia è possibile che anche se penso di presentarmi in modo amichevole questo mio disagio possa esserle trasmesso e creare in lei un comportamento più freddo.
Nessuno nega che ci sono anche situazioni nelle quali le persone vengono realmente escluse perché sottovalutate o valutate in modo negativo, ma in questo caso è bene anche pensare che chi si atteggia in questo modo non è sicuramente una persona da stimare e da cui desiderare un buon rapporto di amicizia.
Che cosa fare per limitare o evitare di provare la solitudine sociale?
Di fatto, per limitare o evitare di provare solitudine sociale è fondamentale valutare approfonditamente le situazioni per capire dove magari involontariamente ci mettiamo del nostro, perché siamo generalmente prevenuti o perché non crediamo di poter avere scambi positivi in quel determinato ambito, per discernerle dalle situazioni in cui è la mentalità gretta dell’altro a farci sentire esclusi. Se nel primo caso possiamo lavorare su di noi per migliorare la nostra integrazione, nel secondo caso forse è anche bene che diamo meno peso al giudizio dell’altro.
Solitamente le persone che giudicano fortemente gli altri e che tendono ad escludere chi, per qualsiasi motivo, ritengono troppo diverso da sé hanno una autostima bassa, provano un elevato senso di insicurezza e non sono realmente felici. Di fatto, questo comportamento serve a mascherare le loro insicurezze e a palesare un carattere forte e deciso che invece non hanno.
Quando chiedere aiuto?
Quando la nostra quotidinianità è influenzata dal senso di solitudine sociale, quindi rimaniamo troppo tempo soli ed evitiamo le situazioni di interazione, sarebbe il caso di chiederci se tutto questo è davvero funzionale per noi e se non ci siamo ritirati troppo nel nostro spazio personale.
Una consulenza con un professionista può aiutarci a far chiarezza e a comprendere meglio la nostra situazione.
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